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Castello dei Manzoli: un gioiello medievale nella pianura bolognese

Il Castello dei Manzoli, noto anche come castello di San Martino in Soverzano, è un maniero affascinante immerso nella campagna a nord-est di Bologna, nella località di San Martino in Soverzano, frazione del comune di Minerbio.

Questo edificio, custode di secoli di storia, leggende e tradizioni locali, rappresenta un’attrazione suggestiva che unisce arte, architettura e folklore.

In questo articolo scopriremo le origini, l’evoluzione storica, i restauri, le curiosità, le leggende locali e l’attuale fruibilità del Castello dei Manzoli, fornendo tutti i dettagli utili per chi desidera inserirlo nei propri percorsi culturali.

Origini e fondazione del castello

Le radici del castello affondano in un terreno segnato da paludi e zone allagate. In epoca medievale la zona era caratterizzata da vaste aree umide, che influenzarono la collocazione difensiva della struttura.

Già nel XIII secolo la famiglia Ariosti possedeva beni in questa zona e aveva eretto una piccola rocca di controllo nei pressi delle paludi, conosciuta come “Torre degli Ariosti”. Su questa base, nel 1411 il cavaliere bolognese Bartolomeo Manzoli volle edificare una dimora signorile attorno all’antico torrione, trasformandolo in un castello che univa funzioni residenziali e difensive.

Si ritiene che la famiglia Manzoli fosse già proprietaria dell’area entro il 1407, quando Chiara Arrighi, erede di Girolamo Arrighi, sposò un membro dei Manzoli, facendo confluire i beni nell’asse patrimoniale della casata.

La costruzione originaria risalirebbe dunque al primo Quattrocento, con mura merlate, torri angolari e fossato, segno del duplice scopo: dimora aristocratica e presidio difensivo contro acque e minacce esterne.

Aspetto architettonico e caratteristiche strutturali

Il castello presenta una pianta rettangolare con quattro torri angolari e un mastio centrale, elementi tipici delle strutture castellane del tempo. È circondato da un ampio fossato, un tempo attraversato da ponti levatoi. Le cortine murarie e i merli ghibellini sottolineano l’aspetto difensivo della fortezza.

Attorno all’edificio si estende un parco secolare di circa quattro ettari, con alberi monumentali, viali alberati e spazi verdi che valorizzano il complesso e lo fondono con il paesaggio agrario circostante.

Il castello si affaccia su un canale che alimenta il fossato e lo collega a un suggestivo ponte a tre arcate, creando un riflesso scenografico sull’acqua. Lungo la via San Donato, che conduce al maniero, si incontra anche il portico seicentesco eretto per collegare il castello alla spianata in cui si svolgeva la storica fiera di San Martino.

Evoluzione storica e proprietari nel tempo

Nel corso dei secoli il castello passò attraverso varie mani, subendo modifiche e restauri. Nel Cinquecento, sotto Marchione Manzoli, divenne una residenza signorile: nel 1514 Leone X concesse a Marchione la giurisdizione su San Martino con titolo di Conte.

Durante il XVI e XVII secolo il castello fu abbellito con affreschi, stemmi e decorazioni, trasformandosi in una residenza nobiliare di pregio. Tuttavia, nell’Ottocento la struttura versava in uno stato di degrado.

Fu allora acquistata dai Conti Cavazza, che tra il 1883 e il 1885 ne promossero il restauro affidandolo all’architetto Tito Azzolini, sotto la direzione del restauratore e storico Alfonso Rubbiani. I lavori furono condotti sulla base di antichi manoscritti del Cinquecento redatti da Gio. Battista Bombello, che descrivevano le strutture originali del maniero.

Le decorazioni interne furono affidate a artisti come Achille Casanova, mentre Alessandro Scorzoni nel 1886 dipinse un affresco raffigurante “l’Elemosina di San Martino” nella sala principale.

Nel Novecento il castello rimase proprietà privata e fu utilizzato per eventi e ricevimenti. Oggi è ancora di proprietà privata e non aperto regolarmente al pubblico, ma resta uno dei simboli più significativi della pianura bolognese.

Folclore, leggende e curiosità locali

Attorno al Castello dei Manzoli si intrecciano leggende che contribuiscono al suo fascino misterioso. Si racconta che, nelle notti di nebbia, dal fossato si odano rumori d’acqua e si vedano luci tremolanti, come se antichi spiriti remassero nella palude.

Un’altra leggenda parla del fantasma di una dama vestita di bianco, che vagherebbe tra i sotterranei del castello in attesa del ritorno del suo amore perduto. Queste storie, tramandate oralmente, hanno alimentato il folklore locale, rendendo il maniero una meta di interesse anche per gli amanti del mistero.

Curiosità:

  • Il nome “Soverzano” deriverebbe dall’antico termine “Sovrazeno”, legato al corso d’acqua che attraversava la zona.
  • Il castello è incluso nei “Luoghi del Cuore” del FAI per il suo valore storico e paesaggistico.
  • I bacini di San Martino in Soverzano che lo circondano sono oggi riconosciuti come area umida di interesse naturalistico, habitat per molte specie di uccelli migratori.
  • Le torri e le mura merlate sono esempi tipici di architettura neomedievale dell’Emilia Romagna.

La fiera di San Martino dei Manzoli: una tradizione che continua

Uno degli eventi più attesi dell’anno a Minerbio è la Fiera di San Martino dei Manzoli, che si tiene ogni anno nel borgo di San Martino in Soverzano.

La sua origine risale al 1684, quando venne costruito un portico apposito per ospitare la fiera. Già alla fine del Seicento l’evento rappresentava un’importante occasione di incontro, commercio e festa per le comunità della pianura bolognese.

Negli anni la fiera ha conservato il suo spirito conviviale e contadino, arricchendosi di nuove attrazioni: mercatini artigianali, stand gastronomici con piatti tipici, spettacoli, rievocazioni storiche, attività per bambini e dimostrazioni di falconeria.

Nel 2025, la Fiera di San Martino dei Manzoli si è tenuta il 4 e 5 ottobre, regalando due giornate di festa, tradizione e convivialità. L’evento ha attirato centinaia di visitatori che hanno potuto gustare piatti tipici come cotechino con purè, crescentine, friggione e zucca fritta, oltre ad assistere a spettacoli di musica e teatro popolare.

Questa fiera rappresenta un legame vivo con la storia del castello e del borgo, mantenendo viva la memoria collettiva e valorizzando le radici contadine della zona.

Accessibilità e visite al castello

Il Castello dei Manzoli è una proprietà privata e non è normalmente visitabile all’interno. Tuttavia, durante eventi speciali o manifestazioni come la fiera di San Martino, talvolta vengono organizzate aperture straordinarie o visite guidate.

L’esterno è facilmente visibile: il castello sorge in via San Donato, immerso nel verde, con un suggestivo viale alberato e un fossato che ne accentua l’aspetto fiabesco. Il parco recintato di quattro ettari e i bacini vicini offrono scorci ideali per fotografie e passeggiate panoramiche.

Chi desidera esplorarlo da vicino può rivolgersi alla Pro Loco di Minerbio o agli enti culturali locali per conoscere eventuali aperture e visite organizzate.

Il valore culturale e simbolico del Castello dei Manzoli

Il Castello dei Manzoli rappresenta un simbolo di identità per la comunità di Minerbio e per l’intera pianura bolognese. È un esempio di come architettura, storia e tradizioni popolari possano fondersi in un unico luogo.

Le vicende della famiglia Manzoli, i restauri ottocenteschi, le leggende e la fiera di San Martino mantengono viva la memoria di un passato che ancora oggi si riflette nelle pietre e nei racconti locali.

Il castello, anche se non sempre accessibile, continua a esercitare un forte richiamo su studiosi, turisti e amanti della storia medievale, grazie al suo fascino intatto e alla perfetta integrazione nel paesaggio rurale.

Per Concludere

Il Castello dei Manzoli, conosciuto anche come castello di San Martino in Soverzano, è uno dei luoghi più suggestivi dell’Emilia Romagna. Con le sue torri, il fossato, i giardini e le leggende che lo circondano, rappresenta un ponte tra passato e presente.

La recente Fiera di San Martino dei Manzoli del 4 e 5 ottobre 2025 ha riaffermato l’importanza del castello come centro vitale della comunità, dove storia, tradizione e cultura continuano a fondersi.

Visitare i dintorni, ammirare il borgo e partecipare agli eventi locali è il modo migliore per scoprire l’anima autentica di questo straordinario luogo, testimone vivente della storia bolognese.

Per chi volesse vedere il Castello dei Manzoli ecco la posizione su Google Maps: qui

N.B. L’immagine in evidenza e le altre immagini nell’articolo appartengono a StorieUrbane.it e se volete riutilizzarle potete citarne la fonte.

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