Fontana del Nettuno di Senigallia: storia, leggende, e curiosità
La Fontana del Nettuno di Senigallia è un monumento emblematico situato in Piazza Roma, di fronte al Palazzo Comunale. È conosciuta anche con il soprannome popolare “l’monc’ in piazza”, ovvero “il monco in piazza”, per la mancanza evidente di arti nella statua.
Origine e collocazione della Fontana del Nettuno a Senigallia
La fontana si trova in Piazza Roma, nel centro storico di Senigallia, antica città costiera delle Marche. Il Palazzo Comunale, chiamato anche Palazzo del Governo, fu costruito per volere di Francesco Maria II Della Rovere a partire dal 1609, su progetto dell’architetto urbinate Muzio Oddi e completato nel 1644. La fontana è collocata proprio davanti al palazzo, al centro del foro visivo della piazza.
L’origine della scultura è incerta. Alcuni studiosi la considerano un reperto romano, altri invece la attribuiscono a una scuola manierista legata a Giambologna, celebre scultore fiammingo del Cinquecento. La sua posizione nella piazza è stabile da secoli ed è ormai parte integrante del cuore urbano.
Stile, materiali e attribuzioni artistiche
La statua, che rappresenta Nettuno, è scolpita in pietra. Le parti mancanti, in particolare le braccia, hanno contribuito al soprannome di “monco”.
Le ipotesi sulla sua origine sono diverse:
- potrebbe trattarsi di un’opera romana antica successivamente riadattata
- alcuni la vedono come un’opera manierista di influenza giambolognesca
- secondo una leggenda, fu ritrovata in mare da pescatori e donata alla città
Non esistono documenti certi che ne attestino la datazione o l’autore, ma l’ipotesi di una statua romana rimaneggiata in epoca rinascimentale rimane la più accreditata.
Leggende e tradizioni popolari legate al “Monco in Piazza”
Attorno alla Fontana del Nettuno sono fiorite numerose leggende. Una delle più note narra che la statua fosse stata trovata nel mare Adriatico e portata a riva da marinai. La città, colpita dal ritrovamento, decise di collocarla in Piazza Roma come simbolo del proprio legame con il mare.
Un’altra suggestione letteraria collega la fontana a Hermann Hesse. Nel suo racconto “Il Tritone” del 1907, lo scrittore descrive una città costiera che scopre una statua marina e la colloca come simbolo urbano. Molti hanno visto in questo testo un richiamo indiretto alla statua di Senigallia.
Il popolo senigalliese ha sempre mantenuto un rapporto familiare con il Nettuno, tanto da chiamarlo affettuosamente “l’monc’ in piazza”. Questo soprannome è diventato parte integrante del folklore cittadino e continua a essere tramandato di generazione in generazione.
Ruolo simbolico e identitario nella città
La Fontana del Nettuno a Senigallia non è solo un monumento artistico, ma un vero e proprio simbolo identitario. La sua collocazione davanti al palazzo municipale le conferisce un forte valore civico e rappresentativo.
L’imperfezione della statua, priva di arti, contribuisce a renderla ancora più affascinante. Proprio questa caratteristica l’ha resa un’icona riconoscibile, amata dai cittadini e immortalata in moltissime fotografie.
La fontana è oggi parte integrante dei percorsi turistici e delle visite guidate, che ne esaltano il fascino misterioso e la ricchezza di storie popolari.
Storia urbana e contesto storico di Senigallia
Per comprendere meglio la Fontana del Nettuno, occorre inserirla nel contesto della storia cittadina. Senigallia, fondata dai Galli Senoni nel IV secolo a.C. con il nome di Sena Gallica, fu poi colonia romana e mantenne un ruolo di rilievo sul versante adriatico.
Nel corso del Medioevo la città subì dominazioni bizantine e papali, fino a rafforzare il suo ruolo nel Rinascimento. Il Palazzo Comunale, che domina Piazza Roma, fu edificato tra il 1609 e il 1644 per volere dei Della Rovere e rimane ancora oggi uno degli edifici civici più rappresentativi.
La Fontana del Nettuno, collocata proprio davanti al palazzo, è parte integrante di questa narrazione storica.

Curiosità e dettagli affascinanti
- La statua è soprannominata “l’monc’ in piazza” per la mancanza delle braccia.
- È posizionata in un fornice sotto il portico del palazzo comunale, incastonata nell’architettura stessa.
- Alcuni storici sostengono che sia una statua romana riadattata in epoca manierista.
- È una delle poche raffigurazioni di Nettuno lungo la costa adriatica con una simile collocazione urbana.
- La sua origine misteriosa alimenta ancora oggi racconti popolari e leggende tramandate oralmente.
Conservazione e restauri
Non esistono documenti ufficiali che attestino restauri significativi della fontana. Tuttavia, data la sua esposizione agli agenti atmosferici, è plausibile che siano stati effettuati interventi di manutenzione ordinaria nel corso dei secoli per preservarne la struttura.
La sua resistenza nel tempo testimonia la solidità dei materiali e la cura con cui è stata custodita dalla comunità cittadina.
Per Concludere
La Fontana del Nettuno di Senigallia, con la sua enigmatica origine e l’aspetto incompleto che le ha dato il soprannome di “monco in piazza”, rimane uno dei simboli più suggestivi della città. Racchiude in sé storia, leggende e identità urbana, confermando il suo ruolo centrale nella memoria collettiva dei senigalliesi e nel cuore di chi visita la città.
Per chi volesse vedere la Fontana del Nettuno di Senigallia ecco la posizione su Google Maps: qui
N.B. L’immagine in evidenza e le altre immagini nell’articolo appartengono a StorieUrbane.it e se volete riutilizzarle potete citarne la fonte.
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