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Uomini Lucertola: origini del mito tra leggenda e criptozoologia

La figura degli Uomini Lucertola, spesso confusa con quella dei rettiliani della teoria del complotto globale, ha radici ben più antiche e misteriose. In Italia, la leggenda ha preso piede in alcune aree specifiche come la Val Camonica, territorio ricco di simbolismi, incisioni rupestri e narrazioni tramandate oralmente per secoli.

Il concetto di uomini dalle fattezze rettiliane compare in numerose culture nel mondo. Tuttavia, il folclore italiano, pur meno noto a livello internazionale, contiene racconti coerenti che parlano di creature umanoidi con pelle squamosa, occhi rettiliformi e movenze ibride, metà umane e metà animali. Non si tratta solo di leggende moderne: molte storie risalenti al Medioevo, e persino epoche precedenti, descrivono esseri simili che si aggiravano nei boschi, nei monti e nei luoghi sacri delle antiche comunità rurali.

Il mistero della Val Camonica e le incisioni rupestri

Uno dei luoghi più evocativi in cui la leggenda degli Uomini Lucertola trova eco è la Val Camonica. Patrimonio dell’UNESCO per la sua straordinaria raccolta di incisioni rupestri preistoriche, la valle cela anche una tradizione meno nota, ma altrettanto affascinante: quella di culti esoterici e presenze non umane.

Alcuni studiosi di antropologia e folclore hanno segnalato, in testi specialistici degli anni ’80, l’esistenza di un culto legato agli “Uomini Lucertola”, praticato da una setta segreta nella parte più remota della valle. I racconti parlano di riti notturni nei boschi, cerimonie dedicate alla “trasformazione” e all’adorazione di entità che venivano rappresentate come metà uomo e metà rettile.

La cosa più inquietante è che alcune incisioni rupestri, secondo l’interpretazione di pochi esperti, raffigurerebbero esseri umanoidi con teste allungate e mani artigliate, ben distanti dalle tipiche rappresentazioni antropomorfe. Queste figure sono state interpretate in chiave simbolica, ma per i cultori del mistero potrebbero rappresentare una documentazione antica di una razza diversa, o di un culto a essa dedicato.

La setta segreta degli anni ’80: tra cronaca e leggenda

Intorno agli anni ’80, alcuni documenti non digitalizzati (consultabili solo in archivi locali o in testi rari) riportano notizie su un gruppo esoterico attivo tra le montagne della Val Camonica. I testimoni parlano di individui incappucciati, raduni notturni e riti inquietanti, durante i quali venivano evocati spiriti rettiliani o entità definite “guardiani delle soglie”.

Una donna del luogo, intervistata in uno di questi testi, racconta di aver visto strani simboli disegnati sul terreno, impronte artigliate e canti gutturali in una lingua sconosciuta. Queste testimonianze, raccolte da studiosi del folclore e mai smentite, sono considerate veritiere da chi ha investigato sul campo.

La setta, stando alle fonti, si sarebbe ispirata a culti pre-cristiani e a rituali tribali importati da influenze estere. Tuttavia, le sue attività cessarono improvvisamente dopo un misterioso incendio boschivo avvenuto nel 1984, evento che distrusse la zona in cui si svolgevano le cerimonie. Nessuno fu mai incriminato, ma da quel momento non si registrarono più presenze.

Avvistamenti moderni: testimonianze di incontri con gli Uomini Lucertola

Oltre alla leggenda, esistono testimonianze contemporanee che parlano di incontri con strane creature dalla pelle squamosa. In Italia, tra il Trentino e la Lombardia, escursionisti e abitanti locali hanno raccontato episodi in cui figure alte, con movenze rettiliane e occhi brillanti, sono apparse nei boschi o vicino a corsi d’acqua.

Uno dei casi più noti riguarda un escursionista solitario che, nel 1997, dichiarò di aver visto un essere simile a un uomo-lucertola nei pressi del Lago Moro, in provincia di Brescia. Descrisse la creatura come alta oltre due metri, con pelle verde scuro e occhi verticali. Nonostante l’assenza di prove fotografiche, l’uomo risultò credibile agli investigatori del paranormale, per la coerenza e la precisione della testimonianza.

Nel 2005, un altro caso fu registrato nel Parco dell’Adamello, dove un gruppo di campeggiatori riferì di aver visto una figura umanoide scivolare tra le rocce con velocità disumana. Anche in questo caso, i racconti vennero archiviati come “fenomeni non identificati”, ma restano registrati nelle cronache locali.

Rappresentazioni nella cultura popolare e simbolismo

Gli Uomini Lucertola sono spesso associati ai cosiddetti rettiliani, resi celebri da teorie del complotto anglosassoni, come quelle del britannico David Icke. Tuttavia, le narrazioni italiane sono autonome e precedenti. Nei racconti orali delle Alpi, i “Lucertoloni” erano spiriti della montagna, protettori o predatori a seconda del comportamento umano.

In alcune fiabe raccolte nel XIX secolo, soprattutto nella zona tra la Valtellina e la Val Camonica, si parla di “guardiani verdi” che appaiono ai bambini smarriti per condurli verso la salvezza, o per punirli se disobbedienti. La doppia natura di questi esseri, ora benevola ora minacciosa, li ha resi figure centrali del folclore montano.

Anche la tradizione esoterica italiana ha assimilato la figura dell’Uomo Lucertola come simbolo di trasformazione. In alcuni rituali alchemici, la lucertola rappresenta la rigenerazione, il cambiamento profondo, la rinascita spirituale. È possibile che il culto descritto nei testi rari della Val Camonica fosse legato a queste simbologie.

Curiosità e collegamenti antropologici

Il culto degli Uomini Lucertola potrebbe avere antiche radici antropologiche. Alcuni ricercatori hanno notato analogie tra le leggende italiane e quelle delle popolazioni native americane, in particolare i Navajo e gli Hopi, che parlano dei “Popoli Serpente”, esseri saggi e antichi abitanti del sottosuolo.

In Italia, il culto sotterraneo è ben documentato: grotte, cunicoli e anfratti montani sono spesso associati a presenze misteriose. Le leggende camune parlano di “esseri che escono dal sottoterra nelle notti senza luna”, simili ai racconti dei Popoli Serpente.

Un altro elemento ricorrente è la lingua sconosciuta usata nei riti. Alcuni frammenti fonetici riportati nei testi sembrano imitare suoni gutturali simili a lingue antiche o artificiali. Questo rafforza l’ipotesi di un culto strutturato, non improvvisato, legato a tradizioni esoteriche reali e tramandate per generazioni.

Per Concludere: Mito o realtà? Una leggenda che sopravvive

La leggenda degli Uomini Lucertola in Italia, e in particolare in Val Camonica, non è frutto di fantasia recente. Essa affonda le radici in una combinazione affascinante di folclore, storia orale, simbolismo alchemico e testimonianze reali.

Non si tratta di una bufala da social media o di un’imitazione delle mode complottiste estere. Al contrario, l’eco di questi racconti vive nei testi di studiosi del passato, nelle incisioni millenarie, nelle parole sussurrate dai pastori e negli sguardi silenziosi di chi ha visto “qualcosa” ma preferisce non parlarne.

Che siano creature reali, entità spirituali o semplici simboli archetipici, gli Uomini Lucertola rappresentano uno dei misteri più radicati e intriganti del folclore italiano. Un enigma che continua ad attirare studiosi, appassionati e curiosi, sospesi tra scienza, mito e paura ancestrale.

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